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Colloquio di lavoro: le domande illegali a cui non rispondere

Just Knock

04/06/2020

Dopo mesi di ricerca di lavoro, di curriculum inviati e di attese spasmodiche ecco finalmente che arriva la chiamata per un colloquio di selezione.

Inizia così quella fase di preparazione per fare una bella figura con il responsabile delle risorse umane di turno e per tentare di catturare il suo interesse.

Attenzione, però, perché ogni colloquio nasconde tante insidie e spesso capita che le domande che vengono poste non siano quelle che si ci attendeva di ricevere.

Infatti alcuni selezionatori, per scoprire qualcosa in più della persona che si trovano davanti, ricorrono a quesiti molto personali.

Bene, ti basta sapere che a colloquio un HR può porti delle domande “illegali” a cui puoi benissimo non rispondere.

Per aiutare il candidato ad affrontare con consapevolezza un colloquio di lavoro, Business Insider Italia ne ha elencate 10.

Vediamole insieme.

 

1. Qual è la sua nazionalità?

Se posta, questa domanda violerebbe il Decreto legislativo 215/03 che attua la direttiva europea 2000/43 relativa alla parità di trattamento tre le persone indipendentemente dalla razza o dall’origine etnica.

 

2. Quali problemi ha avuto con il suo precedente datore di lavoro? 

Gli HR e le agenzie per il lavoro, ai sensi dell’articolo 10 del decreto 276/2003 non possono fare osservazioni su eventuali problemi avuti con il precedente datore di lavoro, a meno che queste caratteristiche non incidano sulle modalità di svolgimento della mansione lavorativa.

 

3. Risulta iscritto a un sindacato?


Questa domanda violerebbe quanto sancito dallo Statuto dei Lavoratori. Lo Statuto prevede infatti il divieto per il datore di lavoro di indagare, per conto proprio o per tramite di terzi, sulle opinioni politiche, religiose o sindacali del lavoratore. Qualsiasi domanda volta a conoscere l’opinione che il candidato possa aver maturato su una legge o sull’atteggiamento politico di un partito o movimento o volta ad accertare la sua religione e le festività previste dalla stessa deve essere considerata illegale.

 

4. Vuole avere figli o ha già figli?


Una domanda del genere, che viene spesso utilizzata dagli HR soprattutto nei riguardi delle donne, può assumere carattere discriminatorio ai fini dell’assunzione e andrebbe in aperto contrasto con quanto disposto dall’articolo 27 del Codice delle Pari Opportunità che vieta qualsiasi forma di discriminazione.
A tal proposito sono da considerare illegali le domande che si ricollegano a quanto disposto dallo stesso articolo come “Qualcuno l’aiuta con i figli?” e ”Lei è fidanzato o sposato?”.

 

5. Che tipo di lavoro svolgono o svolgevano i suoi genitori?

Una domanda simile viola l’intimità e la sfera personale del candidato che può rifiutarsi di rispondere, appellandosi al Decreto Legislativo 198/2006.

 

6. Ha sofferto o soffre di attacchi di panico o di depressione?


Nessuna domanda, ai sensi del Decreto Legislativo 276/2003, può essere posta al candidato per indagare sul suo stato di salute o per conoscerne eventualità disabilità.

Questo elenco di possibili domande può esserti utile in sede di colloquio e può aiutarti a orientare le tue risposte.

In bocca al lupo.

 

 

 

 

       

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